La pianta della Vitalba è un piccolo cespuglio con radici pressoché inesistenti. Il suo fiore bianco somiglia ad una nuvoletta e cresce alle estremità dei suoi lunghi rami. Da questi fiori si ottiene il Fiore di Bach n.9, Clematis.
La persona in uno stato Clematis in disequilibrio tende a non stare “con i piedi per terra”, può essere distratto, può apparire tra le nuvole, può avere la tendenza a rifugiarsi in un mondo tutto suo per distaccarsi da problemi o difficoltà del presente.
Dalla definizione originale di Bach:
Quelli che sognano a occhi aperti, sono assopiti, non completamente svegli, non hanno grande interesse nella vita. Persone tranquille, non realmente felici delle circostanze in cui si trovano, vivono più nel futuro che nel presente, nella speranza di tempi più felici quando i loro ideali potranno realizzarsi. Nella malattia alcuni non si sforzano molto, o per nulla, di migliorare e in certi casi possono persino anelare alla morte nella speranza di tempi migliori o forse di incontrare nuovamente una persona amata che hanno perso.
Come aspetto positivo chi ha questo rimedio come tratto dominante della propria personalità può essere una persona piena di fantasia e creatività ma che senza la giusta misura potrebbe avere difficoltà ad affrontare la quotidianità e il lato pratico della vita. I sogni, il futuro, le idee, possono diventare un posto in cui rifugiarsi e si potrebbe addirittura arrivare ad essere contenti di ammalarsi, per avere una sorta di giustificazione a congedarsi dagli impegni e dal presente.
In disequilibri meno radicati, Clematis ci può comunque aiutare in ogni momento in cui ci sentiamo distratti e la testa ci porta verso pensieri che ci fanno sentire meglio: dal bambino disattento all’adolescente innamorato, all’adulto che per non accettare la realtà dei fatti si crea un disegno tutto suo di come stanno le cose.
Il rimedio, in sintesi, aiuta a mettere le radici che mancano alla pianta.